Alfasud ti
1973 - Lancio della Alfasud ti
-
L'Alfa Romeo decise di non introdurre nel 1972 la versione standard della due porte, capì che quest'auto doveva avere una chiara denotazione sportiva che era stata tralasciata nella realizzazione della berlina. Così nell'ottobre 1973 presenta la Alfasud "ti" - Tourismo internazionale - abbreviazione già utilizzata in passato dall'Alfa per caratterizzante le versioni più potenti della Giulia.
La meccanica venne modificata per incrementarne la potenza e la coppia. Grazie all'adozione di un carburatore doppio corpo e degli alberi a camme con incrocio più sportivo, l'Alfasud ti poteva contare su 68 CV ed una coppia di 9,8 kgm. Per dare più ampio margine di utilizzo ai possessori della ti, l'Alfa decide di adottare, finalmente, un cambio a cinque marce di serie (anche se era presente il solito artificio commerciale dell'optional imposto).
Anche l'allestimento interno ed esterno viene modificato. All'interno la moquette prende il posto dei tappetini in gomma e i sedili - bicolore in tessuto e skai - hanno l'appoggiatesta. Viene montato un nuovo volante, un termometro dell'acqua e uno indicatore della pressione dell'olio al centro della plancia (c'è un terzo vano per l'orologio elettrico optional). Davanti alla leva del cambio prende posto una nuova consolle centrale che ospita il posacenere e sopratutto il vano radio (una innovazione per l'epoca).
Esternamente le modifiche riguardano i paraurti, (vengono aggiunti a quelli della berlina i rostri), i fari (quattro proiettori alogeni rotondi, simbolo di sportività negli anni Settanta), nuovi cerchi ruota dal disegno più sportivo e soprattutto due vistosi spoiler anteriore e posteriore, che oltre a connotare sportivamente la linea aiutano la penetrazione aerodinamica. Il prezzo totale, esclusi sempre i soliti optional fittizi, è di 1.874.500 lire.
1978 - Il primo restyling.
-
Nel 1978 berlina e ti si rinnovano. La plastica nera inizia a fare il suo ingresso nello stile della piccola due port, la troviamo nel nuovo spoiler posteriore - più massiccio e rialzato - nei nuovi codolini passaruota, nella nuova fascia nera dei sottoporta e nei nuovi paraurti con inserto in gomma (gli stessi della Super). Anche gli interni vengono modificati in base a quanto fatto sulla Super: nuova plancia, pannelli porta e sedili.
Gli aggiornamenti più importanti sono sotto il cofano. Il vecchio 1286 cc è sostituito dal nuovo 1351 cc, sempre con carburatore doppio corpo, da 79 CV ed arriva, tanto desiderato dagli sportivi, il 1490 cc da 84 CV. Questo motore, come abbiamo visto, era quello con cui tutte le sperimentazioni vennero condotte, il più potente ed elastico della gamma. La ti 1.500 ha una velocità massima di 171 km/h.
Importante notare che dal gennaio dello stesso anno Alfa Romeo garantisce i propri motori fino a 100.000 km e la verniciatura fino a due anni. L'Alfa ha infatti bisogno di risollevare l'immagine di quest'auto distrutta dal problema ruggine.
1980 - il secondo restyling, nasce la III serie.
-
L'Alfasud, negli anni Ottanta, è una macchina ancora validissima, benché siano passati già due lustri dalla presentazione. Per questo l'Alfa decide di intervenire nello stile della linea proponendo un aggiornamento "home made" per consegnare ai potenziali clienti un'auto nuova. La plastica nera la fa da padrone, ma in maniera diversa rispetto alla serie 78, qui è più armonizzata e meglio si integra con le linee di Giugiaro.
Saltano subito all'occhio i nuovi paraurti in plastica nera - gli anteriori con frecce incorporate - e un nuovo frontale sempre con quattro fari tondi. Spariscono sotto una mostrina in plastica le orribili cerniere del portabagaglio e cambia di nuovo lo spoiler posteriore. Sempre posteriormente cambiano i gruppi ottici ora estesi fino sopra al cofano. Tutto quello che prima era in metallo diventa in plastica, ne sono esempio le maniglie porta e lo specchietto retrovisore. Anche i cerchi ruota sono nuovi, vengono adottati quelli della Giulietta, con pneumatici tubeless. I fregi sui montanti posteriori raffigurano, al posto del Biscione della berlina, il Quadrifoglio.
L'interno mostra ancora di più modifiche. Nuovo il cruscotto, all'altezza del marchio: modificate le bocchette di areazione, i comandi del riscaldamento e gli interruttori sulla plancia. A causa però di questo restyling della plancia termometro acqua e manometro olio vengono segregati sotto il posacenere sulla consolle centrale, decisamente fuori visuale. Anche i sedili sono nuovi più grandi e confortevoli volti a migliorare la vita a bordo.
A differenza del modello precedente la Ti usufruisce della nuova alimentazione singola, ora è disponibile con il 1.3 da 86 CV e il 1.5 da 95 CV. Entrambi i motori hanno le stesse specifiche Sprint Veloce.
1982 - La Ti 1,5 QV
-
Con l'avvento delle nuove "tre porte" nel 1981, anche la Ti viene aggiornata di conseguenza. Ma è nell'ottobre del 1982 che l'Alfa Romeo presenta agli Alfisti sportivi la massima evoluzione della propria berlinetta: la Ti Quadrifoglio Verde. Il 1490 viene portato grazie ad una sapiente elaborazione meccanica a 105 CV. Con queste modifiche la QV raggiunge una velocità massima di 185 km/h. Allo stesso tempo anche l'estetica dell'auto viene modificata. Saltano subito agli occhi gli stupendi cerchi in lega Speedline calzati su gomme Michelin TRX (190/55 HR 340). L'interno rimane pressoché identico a quello della precedente Ti, vengono adottati solo il volante rivestito in pelle e nuovi sedili sportivi rivestiti con un particolare tessuto che porta il "Ti" ripetuto in rosso su fondo nero. Anche la moquette del pavimento viene cambiata, ora è rossa. La vita della Ti terminerà nel 1984 con l'arrivo delle versioni sportive della Alfa 33 che ne ereditano la meccanica: la 1.3s e la Quadrifoglio Verde.